Mi son seduto e ho incrociato le gambe,
Per una notte intera, di fronte alla luna piena:
Vibrava appena nello specchio del lago scuro,
Le creste bianche dei monti ondeggiavano a contorno,
Abeti neri vigilavano immobili.
Nello smeraldo brillante della quota
E la lama del sole violettava le gote.
Sull’alta scogliera: ho ascoltato il mare,
Il rombo profondo e perduto dell’onda,
Lo stridio disperato del gabbiano,
I vani rumori della spiaggia lontana.
E ho ascoltato la corrente quieta del grande fiume:
nessun nemico mi è scivolato davanti.
Anche il dubbio si è sopito
e ho ascoltato il silenzio di Dio.
E ho sentito i battiti d’amore del tuo cuore.
Il silenzio, dunque, è, strutturalmente, un presagio dell'accadimento e dell'evento; per questo lo sguardo si fa più attento ed intenso e carica di significato ciò che osserva. Ancora una volta e per la prima volta ho visto, notato, compreso. E mi stupisco.
I registi utilizzano il black out della colonna sonora proprio per esaltare l'effetto di straniarmento, di visualizzazione, di distacco e, contemporaneamente, di presa emotiva.
… il silenzio rende presenti alla coscienza di tutti e del singolo una sene di emozioni e di immagini fantasmatiche… lo stare insieme in silenzio è un modo particolare per studiare e apprendere, per creare un ambiente adatto …(che) si muova verso una decisione … verso una nuova dimensione operativa o ideativa… creativa… E' una sorta di raccolta di forze psichiche e mentali, di condensazione delle risorse e delle energie del singolo … una dimensione nuova della libertà: la libertà dal tempo.
(da Angelo Rovetta - Il silenzio nella comunicazione gruppale)