(da Ed altro in Le stagioni delle Parole. 1994)
L’osservatore prenda tre fili. Uno grigio per il passato, uno giallo per il presente, uno verde per il futuro e seguendo i tre piani della coscienza, fatti di ricordi, di realtà e di sogni, annodi un passato grigio a un futuro verde, per poi calarsi nel presente giallo. Partire di nuovo. Ancora un passato e un altro ancora, poi un futuro vicino, uno lontano. Un passato, un altro ancora e poi tornare nel presente. Un grigio, un giallo, ancora un grigio, un verde, un altro ancora, un grigio, un giallo, un verde, un verde...
Annodando e lasciando, l’idea viaggerà nella mente, elaborando una rete tridimensionale che via, via acquisterà spessore, rivelando la profondità dello stesso osservatore.
Consigli per la lettura:
- Se la quantità gialla supera le altre due, si è presumibilmente un soggetto pescecane, in carriera, attento a non sprecare le occasioni, in grado di autoassolversi.
- Se quella grigia ha la vittoria si è un soggetto gambero, trascorsa carriera, attento a non sprecarsi in occasioni, in grado di piangere su una spalla amica.
- Se predomina il verde, allora, si è decisamente un soggetto anguilla, di incerta carriera, sempre pronto a sprecarsi in ipotesi di occasioni, in grado di giustificare, offrendo una spalla per amica.
Si avverte l’osservatore che qualora il risultato dell’esercizio non fosse di suo gradimento, può cancellarsi tutto ed incominciare a costruire una nuova identità.