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Scienza & metodo Biostoria

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Prof. Antonia Colamonico, epistemologa.

Centro Studi - Acquaviva F. (BA)

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aula cenacolo

giovedì 5 maggio 2011

Una pagina storica: la Beatificazione di Papa Wojtyla.




Domenica, 1 Maggio 2011, tre “momenti storici” si sono annodati in un unico evento:

  1. La festa dei lavoratori, che sancisce il diritto al lavoro e il rispetto della dignità di ogni lavoratore, indipendentemente dal genere o dal colore della pelle o dalla nazionalità d'origine.

  2. La giornata della Divina Misericordia, voluta da Papa Wojtyla, che sancisce la grandezza dell'Amore di Dio che, attraverso il sacrifico di suo figlio Gesù, attira e consola ogni creatura.

  3. La beatificazione di Giovanni Paolo II, il papa operaio, che in sé ha custodito e testimoniato sia l'amore di uomo, senza forme di confini e di pregiudizi, e sia la grandezza del Dio della Storia che nel “segno” del Suo Amore rende unica “famiglia” l'intera Umanità.

Se si crede al caso, allora è stato un caso fortuito che in quella giornata questi tre differenti momenti prendessero vita, in un unico tempo, che ha radunato un “fiume” umano, circa 1.500.000 persone, a Roma, in Piazza San Pietro. Se, invece, si crede nel Progetto Escatologico che tende verso una congiunzione di campi differenti che danno il “luogo” al “tempo pieno della storia”, allora bisogna ripetere come il profeta: "Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo, prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni" (Geremia 1,5).




Cosa sia stata questa giornata per la Cristianità e il mondo tutto, non è semplice da raccontare: per la ricchezza di emozioni; per la profondità e la spiritualità dei significati; per la vastità degli spazi geografici coinvolti; per la grandezza del ruolo storico e morale dello stesso Pontefice Beato; per la riaffermazione dello “spirito di appartenenza" all'universalità del messaggio evangelico; per la semplice gioia di esserci.





In primo luogo, c'è stata una gara di solidarietà tra volontari, forze dell'ordine, unità sanitarie e quant'altro, oltre 2.000 persone, per la preparazione e la gestione dell'Evento che ha visto affluire, da tutto il mondo, migliaia e migliaia di pellegrini: giovani, bambini, anziani, ammalati... famiglie intere... dalla Polonia, Messico, Francia, Canada, Brasile, Filippine, Kenya, Cina... solo per citare alcune aree.

Poi, una grande prova di “vitalità del Cristianesimo”, con la testimonianza di fede di tanta gente che si è “messa in cammino”, accettando tutto il disagio del viaggio, del sonno perso, della grande calca che limitava lo spazio d'azione, impedendo quasi i movimenti. Senza sottovalutare l'attesa, le code interminabili, lo stare in piedi per ore e ore. Tutto in silenzio, con il sorriso sul volto, con l'attenzione all'altro, indipendentemente se italiano o straniero, se amico di viaggio o perfetto sconosciuto, se bianco o nero...

Infine, fattore molto importante da evidenziare, “esempio visivo e mediatico” di una costruzione gioiosa e pacifica di “pagina storica”, che si fa testimonianza, nel mondo e nel tempo avvenire, del come sia possibile costruire, già su questa Terra, una concreta “Società di Pace”, profetizzata da Isaia e riaffermata con il “Discorso della Montagna” dallo stesso Cristo.





L'evento è stato una prova di grande solidarietà che si è manifestata nei “piccoli gesti”: lo scambiarsi un po' di dolciumi, con relative ricette; il ripararsi dal sole sotto lo stesso ombrellino; il condividere uno sgabello per alleviare lo stare in piedi; il distribuire un caffè, per riscaldarsi, alle prime luci dell'alba...

In tutto questo insieme di espressioni, è emersa spontanea la riflessione: - Che cosa è la fraternità, a cui sempre richiamava nel suo Pontificato Giovanni Paolo II, se non questo sentirsi un “Uno-Tutto” nell'incontro con Dio e il suo Messaggero!

L'apice della comunione degli “intenti cristiani” si è raggiunto nel momento in cui il pontefice Benedetto XVI, visibilmente commosso, ha letto il proclama di beatificazione ed è stata scoperta l'immagine, dal volto gioioso, del nuovo Beato.

Allora tra la commozione generale è scaturito un interminabile applauso, ampio quanto tutta la Piazza e le vie d'intorno, che si è alzato al cielo, come uno spontaneo: - Grazie, Papa Wojtyla!

É stata, ... una sinfonia, un'orchestrazione magistrale di tonalità e di ritmi che come un'onda si muoveva da un capo all'altro di quella fiumana, tra piazza San Pietro, Via della Conciliazione e dintorni, totalmente gremite.

In quella onda di corale entusiasmo, si scioglieva tutta la stanchezza, tutto lo stress del viaggio e si sentiva dentro, nel profondo del cuore, una immensa gioia dell'esserci, come semplici “testimoni” della Storia da tramandare, ai figli e ai nipoti, di quella bellissima festa della grandezza del Papa Magno e del suo Dio.

Acquaviva delle Fonti, 5 Maggio 2011

Antonia Colamonico (biostorica).





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