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L'Atelier delle Idee.

Scienza & metodo Biostoria

Scienza & metodo Biostoria
Prof. Antonia Colamonico, epistemologa.

Centro Studi - Acquaviva F. (BA)

Centro Studi - Acquaviva F. (BA)
aula cenacolo

mercoledì 18 luglio 2012

L'atto di nascita segna l'inizio dell'alloggiamento nella Storia.





(Gocce d'acqua alloggiate)


Estratto da: Antonia Colamonico. L'accoglienza della novità. Il processo creativo e il dispiegamento degli spazi-tempi frattali 
 

1° Campo. Le carte storiche - La lente caleidoscopica
(© 2012 - Il filo, Bari)


[… Il prendere dimora permette la “presa-nodo" spaziotemporale (t.0) che apre una nuova cresta storica, relativa a quell'isolato affiorato. La struttura organizzativa della vita è una forma frattale a spugna, con pieni/vuoti che fanno assumere ad essa una topologia:
  • a nicchie-vuoti e a creste-pieni.
Il vuoto/pieno si struttura in relazione ad un'evoluzione di spaziotempo differenti, che rende discreta la crescita, dell'insieme vitale,  come un processo, di differente ampiezze di fioriture di eventi, come tante bolle che emergendo dal vuoto, assumono una corporeità e poi sparire, tornando nello stato del vuoto storico.

Vuoto rappresenta la zona off-limits per l'intelligenza-occhio umano, che non si arrende allo stato di cecità e cerca, aguzzando l'ingegno, di spingersi sino al bordo estremo che segna la linea-orizzonte del confine tra il visibile e il non visibile che ha nel corso dei millenni assunto differenti nomi:
  • Caos, Dio, Infinito, Nulla... Tutto!
In tale miopia cognitiva congenita sono state elaborate una molteplicità di carte di lettura che in relazione al modo come erano disegnate la mappe geografiche, si spostava l'asse del confronto dal caos creatore, all'infinito del Nulla, al Tutto/uno della Vita, facendo indossare all'osservatore storico una ricca varietà di abiti mentali con altrettante lenti cognitive che aprivamo alle differenti letture.

Ad ogni abito si apre una visione differente di realtà e ad ogni visione insorge una difformità di giustificazioni circa la verità storica che si fa ballerina; facile da strumentalizzare da parte di logiche predatorie (logica di Caino) che, sistematicamente, si ripresentano nel susseguirsi dei periodi storici, cercando di ridurre i più in uno stato di servitù:
  • I servi e i padroni sono le due facce di una incapacità logica che nasce dall'incapacità etica di chi non sa dare il giusto valore alla vita.
La verità essendo legata al filo del verso-carte di lettura, può assumere un'inclinazione verso un fine storico non di utile comune, ma privatissimo, in tale piegare ad un sé-famelico la linea del verso storico, la carta si fa gabbia d'ingiustizia e di sopruso, finendo con il respingere la verità stessa sino al bordo-confine della menzogna.

Lo stato di salute delle società si misura sulla linea-confine che permette il ribaltamento del vero in falso:
  • Quando la verità viene fatta passare per menzogna, la verità praticata è solo un inganno storico, un “fumo negli occhi” per gente profondamente superficiale e credulona.
Ogni (tutti) osservatore storico, per adempiere a pieno la sua funzione, all'interno della casa vita, ha bisogno di imparare a saper essere attento a comprendere tra una molteplicità di possibili verità, quella che si fa verità profonda, superando i luoghi comuni che rendono pregiudizievoli le comunicazioni e i rapporti sociali.

Imparare ad alzare lo sguardo e a portarsi sino a quella linea di “ultimo orizzonteche “il guardo esclude, assumendo, in tal modo una posizione ad occhio-punto infinito che permette il gioco dei ribaltamenti dei significati, svelando le strettoie pregiudizievoli che rendo cieche le scelte fattuali.
Per l'umanità sembrerebbe non esserci altra possibilità se non nel processo di conoscenza che, vincolandola alle sue stesse rappresentazioni mentali, le permette tuttavia, superandole, di renderle sempre più aderenti al verso della verità.
  • La ricerca della verità

Una verità dunque non “data” (fattore esterno), ma “conquistata” (fattore interno) con ingegnosa partecipazione attiva al processo storico. In tale scelta “forzata” del dover imparare a conoscere si può spiegare il riferimento del racconto biblico del “sudore della fronte”:
  • La vita vuole da parte dell'uomo e non solo, una molteplicità di risposte per essere coadiuvata nell'esercizio vivere, inteso come il bene-comune.

    (da Le stagioni delle parole. A. Colamonico, Il filo. 1994)
Procedendo con ordine, l'atto di nascita segna l'ingresso del quid-res, che valicando il tunnel del vuoto storico, affiora e si mostra all'occhio-mente dell'osservatore che può così iniziare a isolarlo, quale “altra cosa”, assegnandogli lo status-forma di cittadinanza nel l'uno/tutto della vita.
É il singolo osservatore la finestra a tempo 0 che agendo da luogo-confine di contatto, dà il vestito semantico all'intravisto; che smette di essere un confuso di vuoto e si fa un compreso di storia.
La vita con uno sguardo eco-biostorico è la dualità di vuoto/pieno, segnata dalle due fasi di morte/vita che si avvicendano dando corpo e togliendo corpo alle molteplicità storiche. L'atto di nascita segna l'inizio di un viaggio che è reso visibile, nella relazione individuo/campo:
  • un campo senza individuo sarebbe nullo, così pure individuo senza campo, non potendosi attuare l'azione di lettura, tutto resterebbe nell'area del non senso, come di due mondi alieni che vivono, ignorandosi, sempre.
Solo il legame crea il nodo osservato-osservatore che permette a questo di contornare (fare l'orlo) con una forma-nome (pieno), il movimento avvistato, e a quello di emergere come una nicchia” di quanti storici, che “accorpandosi” hanno assunto la sembianza di un reale.

Ogni particolarità avvistata assume ed occupa una porzione di spazio-tempo che ne costituisce la stanza-forma storica che è percepita dall'osservatore, che, nel leggerla, la racchiude in un'osservazione caleidoscopica (visione di senso) che si deposita come sagoma-nome, nell'area profonda della spugna del pensiero (vuoto del pensiero), quale immagine-eco di consapevolezza.

L'insieme di sagome identificate sono gli echi informativi funzionali alle costruzione delle trame storiografiche (carte) che si fanno gli immaginati dei possibili tracciati dei movimenti spaziotemporali delle forme storiche (movimenti dei pianeti, dinamiche economiche, esodi di popolazioni, itinerari di migrazioni...), che resteranno impresse nei campi della memoria storica (osservato/osservatore).

La memoria resta nella zona d'ombra, del pensiero-habitat, in uno stato di quiescente inerzia, quale campo silenzioso da cui affiorano echi di trame (pensiero), bolle di reali (habitat), che si prestano, entrambi, ad essere intessuti in un nuovo campo vitale e mentale (t. 0), ogni qual volta sì presenterà un'occasione similare di alloggiamento:
  • la nuvola che si forma, il bimbo che nasce, l'idea che affiora come consapevolezza...
Nella dialogica osservato/osservatore è il campo-habitat a dare l'appiglio-ordito che attiva le visualizzazioni di echi che, come lampi informativi, renderanno riconosciuti i movimenti vitali. In tale azione del riconoscere si cingono insieme il fuori/dentro dell'osservato/osservatore, lungo la linea del confine a tempo 0. ...]

venerdì 16 marzo 2012

Le Demenze e il Deterioramento Cognitivo

Tra le patologie più diffuse in questo inizio secolo, c'è da annoverare le DEMENZE. Questa la si definisce come "una sindrome caratterizzata dalla perdita di più funzioni cognitive e tra queste la più rilevante è la MEMORIA, sino al punto da interferire pesantemente sia sulle normali attività della vita sociale che su quella lavorativa e di relazione".

Le cause che conducono alla evidenziazione della demenza sono molteplici e tante sono le "demenze classificate". Queste si suddividono in PRIMARIE o DEGENERATIVE quali la DEMENZA di ALZHAIMER, di PICK o Fronto-Temporale, a Corpi di LEVY ed altre di minore incidenza clinica e quelle SECONDARIE. Tra queste ultime un posto preminente spetta alla DEMENZA VASCOLARE ISCHEMICA che, non di rado, si associa alle degenerative, dando origine a quelle classificate come MISTE.

L'esordio delle demenze è quasi sempre subdolo. La Demenza di Alzhaimer può iniziare a manifestarsi anche subito dopo i 50 anni e i primi sintomi sono sfumati deficit cognitivi che cominciano ad interferire con le normali attività della vita quotidiana. Più difficile rimane la identificazione nelle persone anziane, in quanto queste, non avendo impegni di lavoro o sociali significativi, rimangono misconosciuti anche per lungo tempo, sino a quando i famigliari non si rendono conto dalla sempre più marcata perdita delle proprie funzioni, culminando, a volte, con il non ricordare più neanche la strada per tornare a casa, continuando a vagare confusi per la città senza una meta.

Va da se ricordare che questi deficit di funzioni si manifestano in tutti i tipi di Demenze man mano che la malattia si aggrava.

La patogenesi delle demenze non è ancora del tutto chiara, anche se in questi ultimi decenni molti studi hanno fatto notevoli progressi nella identificazione delle cause.

Nella Demenza d Alzhaimer, per esempio, sono stati rilevati aumentati livelli serici di Omocisteina, fattore questo che si riscontra nelle malattie infiammatorie. Altri fattori riscontrati sono un deficit di Vit,B/12, Vit.B/6 e di Folati, riconducibili a cause sia ambientali e forse anche genetiche.

Nella Demenza Fronto-Temporale o di Pick, si registra una atrofia cerebrale diffusa dell'encefalo. Il più compromesso risulta il lobo fronto-temporale e pare sia dovuto ad una mutazione genetica (gene TAU), per cui nelle cellule nervose si vengono ad accumulare proteine anomale o spezzoni di queste, dando origine ad sovvertimento delle stesse cellule.

La Demenza con Corpi di Lewy è caratterizzata dal riscontro serico dell'Allele Epsylon/4 della Apoliproteina E, fattore anche questo dovuto ad anomalia genetica. Questa demenza si associa spesso alla Malattia di PARKINSON. Colpisce prevalentemente maschi tra i 65 e i 75 anni e si manifesta con fluttuazioni dello stato cognitivo, allucinazioni visive e cadute al suolo non meglio interpretate.

Demenze Vascolari: si identificano con quelle comunemente conosciute come ARTERIOSCLEROTICHE. Sono dovute ad uno stato di sofferenza cronica cerebrale per ripetuti attacchui ischemici transitori o dopo ictus cerebri con esiti di deficit motorio. Nei soggetti anziani questa demenza si associa spesso a quella di Alzhaimer.

Si possono prevenire le DEMENZE?

In questi ultimi anni sono stati fatti enormi passi avanti specialmente nello studio delle malattie genetiche. Anche per le Demenze è possibile utilizzare questi studi sul DNA, RNA, dei Cromosomi e di altri metaboliti atti ad individuare o escludere anomalie che possono essere associate a questa patologia. Purtroppo questi test non sono ancora del tutto affidabili per cui si possono avere percentuali significative di falsi positivi o negativi.

Ci si pone una domanda: è lecito sottoporre un paziente a test preventivi quando questi non sono del tutto affidabili? Qualunque risultato ci possa fornire l'esame lascia un dubbio piuttosto pesante. Un falso positivo potrebbe far cadere il soggetto interessato e i suoi famigliari in uno stato di angoscia o grave depressione e, viceversa, un falso negativo creerebbe sensi di colpa per non aver saputo individuare una patologia così grave. Rimane da seguire i pazienti che mostrano sintomi di deficit mnesico con i numerosi test di Valutazione Multidimensionale di cui disponiamo sia per seguire l'evolversi della malattia che per porre in essere tutti quegli accorgimenti atti a rallentarla.

Per quanto concerne la TERAPIA delle demenze, al momento non si hanno farmaci in grado di debellare o rallentare in modo significativo questa patologia.

Per quella di Alzhaimer attualmente disponiamo degli INIBITORI della COLINESTERASI ( Donezepyl, Rivastigmina, Galantamina ) che dovrebbero agire sull'incremento dei livelli serici di ACETILCOLINA che,a sua volta, si presume possa rallentare il deposito di AMILOIDE nelle cellule cerebrali, responsabile del loro deterioramento. L'efficace di questa famiglia di farmaci è ancora molto controversa, ma pare, che un certo beneficio lo apportano specialmente nelle fasi iniziali della malattia.

Da quanto prima esposto si evince che le Demenze sono la causa di un grave deterioramento cognitivo che portano il soggetto colpito ad una vita di relazione che, a volte, rasenta lo zero, con una qualità di vita molto scadente che richiede un caregiver continuo e gravoso.

Sono del parere che la ricerca per sollevare questi soggetti dallo stato di decadimento cognitivo debba spaziare dalla farmacologia alla riabilitazione in senso lato.

Ritengo estremamente importante l'esercizio del recupero di tutte quelle esperienza, di quella cultura, di quel vissuto di cui questo cervello così devastato dalla malattia, ma pur sempre "CONTENITORE", possa ritornare a spremersi per ridarci almeno sprazzi del passato remoto e del presente. A volte viene da pensare se esiste un "QUID" che possa far rimettere in moto quella "SPUGNA BIOSTORICA" imbevuta di tutto, magari una "FILOSOFIA" che possa rifarci rivedere tutto ciò che prima abbiamo mirato con il nostro "OCCHIO COMPOSITO". Chissà se un giorno la BIOFARMACOLOGIA e la FILOSOFIA potranno darmi una risposta.

Dr. Vito Aloia (Geriatra)

martedì 3 gennaio 2012

Lo sguardo biostorico tra echi di realtà e tempi 0




Il ruolo storico dell'Osservatore
nella costruzione della realtà multi-proiettiva

Il Filo S.r.l. - Palestre della Mente -

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Amministratore Unico
Dr. Marcello Mastroleo


Boston - MIT / interno area studenti

Perugia. Esame di PH.D.

Collaborazioni

Collaborazioni
la bellezza dell'Umanità

Perugia, Agosto 2008