da: Antonia Colamonico - IL piglio eco-biostorico -
L'osservatore dà il verso al futuro
(...)
Da
una lettura a isole ad una ad arcipelago
Il
passaggio da una lettura storiografica a mondi-civiltà
a
isole, ad
una a arcipelagoix di mondi-civiltà co-evolutivi, implica il saper leggere la dinamica
del divenire
con un doppio
fuoco di lettura (occhio duale) che guardi il fuori
(l'alter) e il dentro
(l'ego) come due luoghi-topos
che si evolvono, insieme, osservandosi
l'un l'altro
con un effetto
specchiox.
Ogni
fatto-evento è un punto-nodo
storico che non è quindi svincolabile da una regione-rete di contesto
relazionale che lega i soggetti-agenti e i campi storici in
una eco-interdipendenza in cui entrambi con la privata
particolarità che gli appartiene come una pelle, dà il contributo a tutta la vitalità dell'insieme
sistemico. In tale essere un uno/tutto che pulsa e risponde, ogni risposta è intrisa di responsabilità di scelta-oggi in grado di aprire il seme-trama di
risposta-futura: - Si pensi ad una gioco di smorfie facciali di fronte ad uno specchio, che rifletta all'osservatore ciò che lui stesso mima.
- Il soggetto-agente, senza averne lettura (assenza dello specchio), influenza la risposta futura, aprendo nell'alter-campo una linea-solco (il tracciato evolutivo) di possibilità di risposta di ritorno alla sua stessa azione. Naturalmente il ritorno avrà un tempo di elaborazione che fa parlare di tempi brevi, medi, lunghi. Come l'uomo risponde alla natura, così la natura con i sui tempi risponde all'uomo e i raccolti saranno proporzionali ai gradi di attenzione, vicendevoli.
L'etica della vita
Nell'azione
del rispecchiarsi il campo e l'individuo si armonizzano,
vincolandosi e influenzandosi nelle risposte storico-fattuali, per
cui sono
co-spettatori
del divenire e co-attori
responsabili
dei gradi di ben-essere
e mal-essere
biofisico, sociale, economico, politico... di tutto
il complesso vitale che si informa/deforma
continuamente come un respiro-cuore che dà il ritmo
vitale
all'insieme
dialogico.
La nuova apertura logica
Il
superamento da
una visione
dialettica
a
quella dialogica,
si struttura sul cambiamento d'attribuzione del valore, da parte
dell'osservatore-agente,
che è riconosciuto in modo paritario
(a-narchia = fuori dalla gerarchia) sia
al campo-nicchia
e sia
all'individuo,
insieme
relazionale,
letti come un unico
bene inalienabile
che richiede, nelle procedure fattuali, il rispetto
delle diversità costitutive e attuative dell'esercizio singolare della cittadinanza (area
del bene come valore).
L'individuo
e il campo-contorno non sono letti più come due forze in contrasto
(occhio-dialettico dall'etica autoritaria-forte) che apra ai rapporti
di potere e sopraffazione;
ma come una dualità
di ricchezza
moltiplicativa
che
non
è uni-formabile
in una sintesi
che di fatto fa
perdere
parti di tesi
e parti di antitesi
(processo oppositivo). In tale inalienabilità sistemica, intrinseca
alla vita, l'io-sé
e il campo-nicchia sono i valori
storici
e i cardini-matrici
di naturalezza vitale (etica gentile-autorevole)
che prende spaziotempo, moltiplicandosi
in mille e mille modi, che coabitano nelle sacche nicchie della spugna storica.
Per
comprendere l'effetto
moltiplicativo-esponenziale
di una lettura dialogica,
si pensi ad un
mondo in bianco e nero
(lettura dialettica)
e ad un
mondo a colori
(lettura dialogica),
nel primo caso la sintesi dà una sfumatura
di grigi
(come una sottrazione di complessità), nel secondo il combinarsi variegato a più colori, dà le
sfumature
di tutta la scala cromatica
(moltiplicazione di complessità). Certo nella sfera della libertà dell'individuo rientra la preferenza tra le due forme di sfumature (scala dei grigi o scala colori), tuttavia la natura nella sua generosità non si è risparmiata nel dare all'uomo la possibilità d'osservare una creazione variegata a multi-forma e a multi-faccia e a multi-verso.
Mentre l'uomo con la politica a mono-colture e a mono-culture sta
dissipando tale ricchezza (grettezza cognitiva di una mente a
mono-verso).
Il nodo di svolta
Il
passaggio da
una lettura a
linee-uni-direzionali
a
una a campi-finestre
multi-prospettiche
sta nel non confondere la carta
di lettura con la vita-bios,
cioè nel non sovrapporre, azzerandone la differenza, la storiografia
alla storiaxi
, poiché rientrano:
- la prima nel processo di conoscenza a campi ristretti (riduzione d'ordine), quale sottrazione di complessità per vincolare-condurre a sé-osservatore la lettura di realtà;
- la seconda nel processo vitale, moltiplicativo-esponenziale (intensificazione di ordine in una complicanza vitale) che si organizza secondo continue riscritture a multi-faccia e a multi-campi e a multi-corsi evolutivi e forse a multi-mondi e multi-universi. (...) Link
Quaderno: Indice
Verso una scienza & metodo dello sguardo
Antonia Colamonico © 2013
Nota introduttiva
PremessaLe trame dei ricami di realtà
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